LA GRAZIA
DELL’AVVENTO
dalla vanità all’adorazione
Chiediamo al Signore la grazia dell’avvento:
saper passare dalla vanità delle cose
alla vera adorazione di Dio.
Signore aiutami a purificare i miei desideri.
L’unico grande desiderio sarà quello del ritorno di Cristo. So
che tornerai Gesù: mi accoglierai, mi chiamerai per nome, mi
farai delle domande, mi darai delle spiegazioni, mi farai vedere
quello che non sono stato capace di vedere. Per questo, per
passare dalla vanità all’adorazione del mistero di Dio, vorrei
purificare i miei desideri. Aiutami o Signore a mettere ordine nei
miei pensieri e nei miei affetti: donami un cuore puro che ti
possa vedere, che ti possa cercare, che ti possa gustare.
Signore, fammi capire ciò che è vano
Eserciterò con particolare intensità quel senso della tua presenza su cui più volte mi sono fermato a pensare e a pregare. Rimarrò
sempre alla sua presenza. Creo nel mio cuore qualche spazio di silenzio in più, di dialogo segreto col Signore. Tenderò a lui;
attenderò lui. Il resto mi interessa di meno; posso fare anche tante cose in meno nella vita, ma questa non posso tralasciarla; non
posso lasciarla cadere. Donaci una comunità in cui si possa lavorare seriamente tutti i giorni, ciascuno al suo posto; ciascuno per
l’utilità comune; ciascuno con il suo carisma; ciascuno come riconoscenza verso il Signore e verso la Chiesa. Pensando a te, donami
una laboriosità quotidiana che mi porta a curare bene le piccole cose, ad amare le grandi decisioni, ad attendere la tua venuta.
Signore, aiutami a riscoprire il senso della vita.
La fiducia nella mia persona e nelle mie relazioni, mi permetta di lavorare con fiducia, con serenità, con costanza, come tutti i poveri
del mondo. Insegnami a scoprire ciò che è vano, le vanità del mio cuore, il superfluo tra le mie cose, le ambizioni inutili, i desideri veri.
Chiedo al Signore, in questo avvento, che conceda a me e a ciascuno di noi questa grazia: di scoprire ciò che è vano e di imparare
ad adorare il mistero di Dio purificando i desideri, ordinando gli affetti, lavorando nelle piccole cose quotidiane e restando svegli
nella preghiera. Così aspettiamo Gesù che viene ancora nel nostro cuore. (don Severino Pagani)
AVVENTO IN ORATORIO
Messa del mercoledì
Ogni mercoledì celebrazione ore 7.00 nella cappellina in
oratorio per Adolescenti, 18-19enni, giovani e lavoratori.
Domeniche insieme
Durante le domeniche di avvento daremo spazio ai nostri
bambini e ragazzi per poter avere del tempo con i propri
coetanei. Lavoretti con le mamme: come sempre viene anche
proposto un laboratorio per preparare qualche regalino o
addobbo per il Natale.
CATECHESI PER GLI ADULTI
CELEBRAZIONE DEL MATRIMONIO
NELL’ ANNO 2024
Coloro che desiderano sposarsi nell’anno 2024 devono iscriversi in segreteria al
Corso in preparazione al matrimonio che inizia nel mese di gennaio.
Per fissare la data del Matrimonio entrambi i fidanzati devono presentarsi al
parroco al sabato mattino per impostare la posizione matrimoniale fornendo i
propri dati e per predisporre i documenti necessari, entro la fine del mese di
gennaio 2024.
Il Natale è sinonimo di condivisione, di dono perché Gesù viene per donarsi a noi. Un dono non è altro che la concretizzazione di un affetto, di
un’attenzione all’altro.
Riempi il sacchetto che hai ricevuto per farne dono alle famiglie che si rivolgono alla Caritas.
Serve soprattutto: olio, passata di pomodoro, tonno, zucchero, se puoi aggiungi un dolcetto per rendere gioioso anche il Natale dei più piccoli
Puoi portare il tuo dono entro il 10 dicembre:
presso la Caritas via Pozzi n. 7: Lunedì e mercoledì ore 10.00 - 11.30, Mercoledì e venerdì ore 17.00 - 18.30, Sabato ore 10.00 – 11.30
presso la Chiesa di S. Giovanni – Altare S. Giuseppe: Tutti i giorni dalle 7.30 -11.30 e dalle 16.00 -19.00
Contro ogni forma di violenza
Proposta pastorale per l’anno 2023-2024
Per una cultura di educazione alla relazione affettiva
La vita è dono d’amore: educazione affettiva
Essere vivi è dono. Essere uomo, essere donna è dono. Il corpo, in tutti i suoi aspetti, è
dimensione irrinunciabile della persona: non è una prigione che mortifica la persona,
ma la condizione per stabilire relazioni d’amore nella forma della reciprocità.
Raccomando soprattutto l’accompagnamento. È necessario offrire persuasivi
percorsi educativi alla libertà autentica. La relazione tra uomo e donna, le forme
molteplici dell’amicizia, l’esercizio di una libertà disciplinata che sappia custodire la
castità, la considerazione realistica della bellezza della pluralità delle vocazioni al
matrimonio, alla verginità consacrata, al celibato per il Regno sono mete da
considerare.
Responsabilità da esercitare
Chiedo pertanto che esercitino la loro responsabilità i genitori, gli educatori, gli
insegnanti, i professionisti dei consultori, gli ambiti accademici. Rendo grazie per il loro
quotidiano impegno, prima testimonianza vivente di un amore che si fa dono.
È importante che gli adulti costruiscano un contesto idoneo, affinché chi sta
crescendo possa andare alla reale scoperta di sé stesso e del mondo.
Occorre promuovere una nuova prospettiva, capace di educare allo stupore
verso l’unicità di ciascuno. Ciascuna persona, in qualsiasi condizione si trovi, deve
essere aiutata a vivere la propria vocazione ad amare. In particolare, il tema della
disabilità merita una particolare attenzione e sollecitudine nell’interpretazione della
dinamica affettiva, perché ogni persona è chiamata a trovare compimento
nell’amore. La scuola ha un ruolo di primo piano nell’accompagnare la crescita
personale di bambini e ragazzi, fin dalla prima infanzia. L’insegnamento si inserisce
dentro un più ampio impegno educativo teso ad aiutare gli alunni a scoprire i propri
talenti e a dare forma alla propria identità.
La fedeltà compimento dell’amore.
Nel portare a compimento la sua missione, Gesù «li amò sino alla fine»: la
rivelazione della verità dell’amore è la dedizione che dà la vita per coloro che ama. Il
trascorrere del tempo non spegne l’amore se la sua origine è nella relazione con
Gesù, nell’amare come lui ha amato. Nei giorni lieti e nei giorni tribolati, nelle
inevitabili prove che l’amore attraversa, nell’esperienza triste del peccato, l’amore
fedele riceve la grazia di perdonare e di essere perdonato, di sperimentare il sacrificio
e di rallegrarsi della pace, di chiedere e ricevere aiuto.